Curiosità & Novità
Storie di Cucina, Vino e Passione
Oggi vi voglio parlare di un Grande Artigiano del Vino e della sua Azienda:
DENIS MONTANAR presente alla nostra prossima degustazione: “GIOVEDÌ 24 MARZO ORE 20.30″
Denis Montanar proviene da una famiglia di agricoltori da quattro generazioni. Il suo impegno in questo settore inizia nel 1989, quando comincia ad occuparsi dell’azienda del nonno prendendo in affitto i suoi vigneti. Gran parte di questi vigneti erano già stati coltivati a regime di mezzadria dal suo bisnonno durante i primi anni del Novecento. Successivamente acquista due ettari di terreno impiantandoli a vigneto. Klassisches Bodybuilding: Steve Laureus ‘Schultertraining andriol kaufen beintraining für männer – holen sie sich größere quads, beste beinübungen von experten – bodybuilding- und fitness-meisterschaften. Nel 1995 decide di incrementare la proprietà, acquisendo 10,5 ettari di terreno e le case rurali annesse. Nasce, quindi, l’idea del progetto e del marchio territoriale derivanti dall’antico nome del borgo: Borc Dodon (in friulano).
Alcuni ettari della proprietà sono destinati alla produzione di antiche varietà di frumento, mais e grano saraceno per la produzione di farine, e a rotazione avviene la coltivazione di erba medica per concimazioni organiche e girasoli per olio alimentare.
La coltivazione è a conduzione biologica dal 1996 per i vigneti e dal 2000 per il seminativo.
I vini prodotti in bottiglia sono Refosco dal Peduncolo Rosso, Uis Neris, Uis Blancis, Verduzzo Friulano, Il Friulano, Rosè di Refosco dal Peduncolo Rosso e Merlot.
I vini fermentano con lieviti naturali, non vengono chiarifi cati, le uve sono raccolte a mano.
Denis Montanar aderisce al protocollo della Renaissance du Terroir che prevede un preciso programma di
produzione e vinificazione.
E’ nostro desiderio principale comunicare una visione di un modo di mangiare,
andando ben oltre il cibo ricercando ogni istante la condivisione,
la voglia di trasmettere tutta la Passione che ci fa amare il nostro lavoro.
E’ difficile toccare le persone attraverso il cibo, ma è quello che ci prefiggiamo
ogni giorno, provocando un qualche tipo di emozione così che a fine serata possiate uscire
dal nostro ristorante portando con voi
un sapore, un sorriso e la voglia di tornare al più presto.
Senza alcun dubbio la scoperta della trasformazione del succo d’uva in una bevanda dotata di particolari prerogative gustative ed energetiche, risale a qualche millennio avanti Cristo. Appare tuttavia impossibile risalire ad una datazione certa per sapere quando effettivamente sia iniziata una vinificazione sia pure primordiale dell’uva. Recenti scoperte, indicherebbero che questa sia pur primordiale vinificazione sia iniziata nei territori dell’Asia occidentale ed in particolar modo nei territori dell’Armenia e l’odierna Georgia. La prima testimonianza scritta la ritroviamo nel racconto biblico dove si narra che Noè, posatosi sull’alto monte Ararat in seguito al “diluvio universale” e alla casuale scoperta da parte del vigora 100 patriarca della possibilità di trarre dai grappoli che crescevano nelle vicinanze dell’Ararat una bevanda gradevole e inebriante che dianabol online testimonia l’antichità delle origine di quella che nei millenni successivi costituì l’esordio della vera enologia. Più verosimile è invece pensare che come tutte le scoperte, sia stata fatta per caso o per successive fasi per un passaggio da mosto, dolce e piacevole, ad una bevanda che grazie al suo grado alcolico, poteva essere conservata e bevuta più tardi, ma con caratteristiche differenti. In ogni caso, è certo che una vinificazione primordiale già si praticava sin dai tempi pre-omerici… infatti nell’odissea si narra che Ulisse che riuscì ad inebriare ed ubriacare Polifemo, per poterli sfuggire insieme ai suoi compagni, ed è molto probabile che sia stata introdotta nell’italia meridionale dai Fenici e dai Greci, dove già essa veniva già praticata con successo sin dal II millennio a.C. come documentato dai reperti archeologici trovati sull’isola di Creta. Recenti ricerche documenterebbero al III millennio a una teoria puramente chimica sulla fermentazione. Lo stesso può dirsi per l’antico Egitto, come testimoniano i numerosi monumenti raffiguranti scene di vinificazione. Al lento progresso di quello che assai più tardi sarà la scienza enologica, hanno largamente contribuito i latini nelle varie regioni della penisola italiana come documentato dalle opere di grandi naturalisti latini quali, Catone, Varrone, Virgilio e Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane che trattano i metodi di vinificazione e di conservazione del vino. Infatti, veniva distinto un Merum e un Vinum sicuramente il risultato di due tipi di vinificazioni diverse. Per la sua conservazione venivano utilizzato olio di vinaccioli in quanto con densità più leggera impediva un alterazione della bevanda da parte dei microrganismi. Dal 500, con la diffusione della stampa si moltiplicarono le opere riguardanti la coltura della vite e sul vino. Bisogna aspettare però il XVIII secolo per cercare di interpretare il passaggio di un liquido zuccherino in uno alcolico. Merito di un italiano, Adamo Fabbioni, nel 1787 d’aver enunciato una teoria: Teoria fisica della fermentazione vinosa.
Oggi vi parlo di un locale che adoro.
Il proprietario è gentile, si mangia bene, si beve bene, si ascolta buona musica.
(è anche legal steroider för försäljning trenbolonacetat i sverige a 10 passi da casa mia e il barman mi prepara i mojito da asporto, lo ammetto 😉 )
Il Tiflis esiste da parecchi anni, ha cambiato aspetto, si è ampliato, offre serate con musica dal vivo di livello. Oltre allo spazio interno ha inaugurato dall’anno scorso anche un bellissimo dehor proprio sulla piazza dei Giardini Luzzati. Dall’aperitivo al dopo cena, un locale completo in tutto.
Iniziamo dagli aperitivi, preparati con cura da Ulisse. Chi è Ulisse? Vergogna! Non potete non conoscerlo. Sicuramente il miglior barman di cocktail pestati di Genova. Serve magistralmente infinite versioni di mojito in vasetti di vetro. Per quanta riguarda l’accompagnamento, non troverete patatine e arachidi. Vi verranno serviti affettati, crocchette, lasagne, torte salate..ogni volta diverso e non vi stancherete mai. .
Non vi basta?
Va bene, allora ci spostiamo e andiamo nella zona ristorante. In questa sala, davvero accogliente, potete cenare a suon di spiedoni di carne e pesce. Ne sarete entusiasti.
Non vi basta?
Va bene, ci spostiamo e diamo il via al dopo cena. La Casa dei Cantautori (così hanno chiamato il dopocena al Tiflis) ospita più volte a settimana musica dal vivo.
Voi ci siete stati? Che ne pensate?
CONTATTI:
Tel: 010-256479
WhatsApp: 393 848 8665
ORARI:
Pranzo:
Dal Lunedì al Venerdì
12.30 – 15.00
Pranzo del SABATO e DOMENICA
12.30 – 15.00
Aperitivo: dalle ore 19.00
Cena:
Dal Lunedì alla Domenica
19.30 – 23.00